Intervista a Walter Turniano di Italica – Treviso

Walter Turniano, fondatore e titolare dell’azienda Italica leader nella produzione di biciclette personalizzate, cargo bike e rastrelliere per le due ruote. La sua carriera inizia da lontano. Prima come rappresentante di strumenti musicali (professione che nasce dalla grande passione per la musica di Walter). Oltre a dedicarsi alla vendita, assieme al cugino David Contesotto fonda nel 1990 il gruppo musicale “Profumo Nero” riconosciuto a livello nazionale. Un amore per le note che a distanza di quasi tre decenni continua ad emozionare e coinvolgere Walter e David impegnandoli addirittura in un nuovo progetto chiamato “Natural_Mente”. Dopo una lunga esperienza come addetto alle vendite presso il concessionario ufficiale della Mercedes-Benz di Treviso, (che lo ha visto anche premiato come miglior venditore d’Italia nel 1999), e un passato nel mondo del ciclismo, Walter raccoglie il proprio bagaglio professionale e personale e si lancia nella sua avventura imprenditoriale. Nel 2008, in piena crisi economica, sfidando ogni previsione negativa, apre il suo primo sito web “www.biciclettepersonalizzate.com”. Le pretese non sono alte ma la volontà di dedicarsi a questo mondo, che lo ha visto protagonista fin da bambino è più forte di ogni dubbio. Presto, quasi inaspettatamente, i primi risultati arrivano. Nel 2015 Walter acquisisce il marchio pandabike -da un importatore che si rifornisce dal mercato cinese- spostando l’intera produzione dalla Cina alla provincia di Treviso avvalendosi di collaboratori scelti personalmente. Un percorso controcorrente rispetto ad altre realtà concorrenziali, ma che distingue il carattere di Walter e la sua determinazione nel creare un prodotto a basso impatto ambientale e che rispetti le fondamentali regole di produzione. Ripone quindi la sua fiducia verso i nostri artigiani locali, nella loro professionalità e nell’ esperienza che contraddistingue da sempre le Maestranze Venete. Nel 2021 assieme alla compagna Anna e al cugino David, apre il primo Show Room “Cargo Bike House Treviso” nel quartiere di Santa Bona a Treviso, dove Walter vive ed è cresciuto. Oggi a distanza di dodici anni dalla prima pubblicazione in rete, l’azienda Italica e il marchio pandabike, vantano una produzione in costante aumento, un fatturato che supera il milione di Euro e un pacchetto clienti sparso in tutta Italia.

Walter Turniano grazie per averci concesso questa intervista. Noi di etichettaveneta.com cerchiamo di conoscere e condividere le esperienze che hanno reso e rendono la nostra regione la culla di grandi capacità imprenditoriali e personali. Vogliamo raccontare le vicende e i protagonisti che si nascondono dietro ogni grande successo perché possano essere stimolo e consiglio per le generazioni presenti e future.

Chi è Walter Turniano?

Domanda difficile!!! Chi è Walter Turniamo? Walter è un uomo di quarantanove anni felicemente convivente con Anna e padre di due bellissime figlie, Camilla di diciotto anni e René, la piccolina di quattro. Le mie donne, i miei amori, la mia vita. Mi ritengo un uomo abbastanza fortunato e semplice. Cerco di vivere seguendo dei principi nei quali credo molto: rispetto per la vita, per l’ambiente e per le persone che mi circondano. Mi impegno per trasmettere queste convinzioni anche alle mie figlie e ai miei collaboratori.

Quando e dove nasce questa passione per le biciclette?

La mia passione per le bici nasce da lontano. Già da ragazzo preferivo una sana pedalata ad un calcio al pallone. Ho anche gareggiato a livello giovanile, ma dopo un infortunio dovuto ad un incidente, ho preferito ritirarmi. Tutto è successo all’improvviso e mi sono trovato di fronte ad una scelta difficile, sofferta, ma inevitabile. Abbandonare il mondo delle corse non ha però scalfito la mia passione per questo sport. Ho continuato a livello amatoriale cimentandomi anche in qualche gara, con qualche discreto risultato. Oggi il lavoro porta via la maggior parte del mio tempo ma quando posso non disdegno una bella pedalata. Dopo tanti anni sono riuscito a trasformare una passione in un’attività imprenditoriale e questo, oltre che motivo di orgoglio, mi riempie il cuore di gioia.

Questo ci porta alla domanda successiva. Quando nasce l’idea di commercializzare biciclette personalizzate?

Finita la mia esperienza in Mercedes-Benz durata la bellezza di dodici anni, ho lavorato per un periodo presso un’altra azienda concorrente. Non è stata una parentesi positiva e mi sono ritrovato alla tenera età di trentasette anni a dovermi porre alcune domande. MI sono chiesto cosa avrei fatto della mia vita e seguendo il mio istinto, la mia passione e il mio cuore ho aperto e lanciato sul web il sito www.biciclettepersonalizzate.com. Una mattina inaspettatamente mentre mi preparavo per recarmi a lavoro, controllando le mail, mi sono accorto che ne era arrivata una con una richiesta per acquistare circa dieci biciclette da parte di un hotel della zona del Lago di Garda. Inizialmente pensavo che si trattasse di uno scherzo orchestrato da qualche amico burlone. Ma poi mi sono reso conto che la richiesta era reale. Da quel momento ho capito quale sarebbe stato il mio futuro lavorativo. Univo finalmente la mia passione giovanile all’esperienza formativa accumulata negl’anni, e mi lanciavo in un mondo fino a quel momento sconosciuto per me: il modo dell’imprenditoria.

Come nasce il marchio “pandabike”?

Quando ho lanciato il sito web ovviamente non disponevo degli articoli in vendita ma facevo riferimento a diversi fornitori scelti accuratamente in precedenza. Tra questi vi era un fornitore di Padova, un noto avvocato che importava le biciclette marchiate pandabike dalla Cina. Un giorno mi contatta avvisandomi che l’aumento delle ordinazioni lo distraeva, purtroppo, dal suo lavoro principale e che si vedeva costretto a fermare questa attività. Decisi allora di acquistare il marchio “pandabike” che nel suo insieme rispecchiava la visione di immagine che avrei voluto dare alla mia azione imprenditoriale. Inizia cosi un percorso di cambiamento culminato con la realizzazione della nostra pandabike interamente progettata e prodotta dalla nostra azienda. Consapevole delle grandi capacità dei nostri maestri artigiani, mi metto alla ricerca dei migliori collaboratori e dopo una lunga e complessa selezione trasferisco di fatto tutta la produzione totalmente nelle provincie di Treviso e Padova. Concretizzo cosi un sogno che da sempre mi accompagna: costruire un prodotto altamente ecologico, utile alla salvaguardia dell’ambiente e interamente realizzato in Veneto.

Lei avvia la Sua attività nel 2008 in piena crisi economica. Le sue paure?

Fortunatamente, come Le ho detto prima, tutto inizia quasi per caso. In quel periodo stavo comunque lavorando e godevo di una relativa sicurezza. Quindi non posso parlare di paure ma piuttosto di incertezze e di coraggio. Prendere la decisione di lasciare il lavoro per inseguire la propria passione e i propri sogni è stata una scelta difficile, nata da convinzioni profonde e radicate. Un’ adeguata preparazione progettuale, unita all’esperienza personale sono elementi fondamentali per la riuscita di un progetto.

Cosa intende per “adeguata preparazione progettuale”?

Intendo che ogni progetto deve essere studiato con attenzione e perizia. Valutare costi, sostenibilità e fattibilità. Io ho iniziato studiano un metodo di lavoro che si basava sulla “vendita del venduto” e che quindi non comportava grossi rischi d’ impresa. Da numeri modesti dei primi anni, con molta pazienza e perseveranza, siamo passati a volumi più importanti; arrivando anche a superare il traguardo delle tremila unità vendute complessivamente tra pandabike e personalizzate. Tuttavia conserviamo il nostro modus operandi realizzando un prodotto esclusivamente su ordinazione, modificandolo ed adattandolo alle richieste e alle esigenze del cliente.

E’ stata dura iniziare?

Sono partito consapevole che avrei dovuto procedere passo dopo passo senza grosse pretese e concentrando tutte le mie energie in questo progetto. La mia esperienza in Mercedes-Benz mi ha aiutato molto. Durante quel periodo ho avuto la possibilità di confrontarmi con parecchi imprenditori. I loro consigli e le loro storie personali hanno arricchito il mio baglio di esperienza. Una fonte di conoscenza essenziale, alla quale ancor ‘oggi attingo nei momenti cruciali della mia carriera professionale.

Quali sono le categorie di clienti più interessati al prodotto pandabike?

Lavoriamo molto con alberghi, campeggi e strutture recettive varie, che mettono a disposizione della loro clientela i nostri mezzi. Abbiamo realizzato biciclette anche per grandi firme come Duracell, Riso Scotti, Laura Biagiotti, Ugo Boss, Levis, solo per citarne alcune. Il prodotto viene personalizzato ed impegnato in eventi di varia natura. Lavoriamo molto bene anche con birrerie, librerie, negozi, agenzie di vario genere che scelgono di brandizzare la bicicletta per poi esporla in mostre o vetrine. Inoltre sta crescendo molto l’interesse della singola persona o del nucleo famigliare sempre più indirizzati verso una mobilità ecosostenibile. Il mercato è in continua espansione: riceviamo richieste da liberi professionisti, anziani, venditori ambulanti, ecc.. Il nostro cliente può consultarci, scegliere il modello tra quelli in esposizione, oppure richiedere delle modifiche particolari e successivamente inizia la costruzione del prodotto. Ogni pandabike viene realizzata esclusivamente su ordinazione e costruita intorno alle necessità del singolo acquirente.

Il vostro mercato di riferimento nazionale o internazionale?

Attualmente riceviamo ordini da tutto il territorio nazionale; Puglia, Sardegna, Toscana, Lombardia, Sicilia, Riviera Romagnola e molte altre zone d’Italia. Ovviamente il nostro mercato interno Veneto rappresenta una parte importantissima delle nostre vendite. Serviamo alberghi e campeggi di Caorle, Bibione e Jesolo. Inoltre siamo presenti in zona del Garda dove contiamo diversi clienti. Partecipiamo costantemente a fiere molto importanti e di carattere internazionale come: SIA Fiera di Rimini, EXPOHOTEL Fiera di Riva del Garda, Fiera dell’Alto Adriatico di Caorle, PROMOHOTEL Parenzo in Croazia, ecc. Da poco abbiamo esposto alla Fiera “GO GREEN GO” svoltasi proprio qui a Treviso. Un evento dedicato alla mobilità sostenibile, argomento centrale di tutta la nostra azione produttiva. Per quanto riguarda il mercato estero stiamo partecipando a fiere internazionali molto importanti, anche se non è facile sfondare in alcuni mercati molto selettivi come quelli del nord Europa. Stiamo puntando molto sul mercato Croato. Uno spazio ancora vergine ma che pensiamo possa, nei prossimi anni, rappresentare un’ottima opportunità di crescita.

Compagno, padre ed imprenditore. Come riesce a coniugare vita privata e vita professionale?

Da questo punto di vista mi ritengo molto fortunato. La mia compagna Anna lavora qui con noi e si occupa della segreteria e del marketing aziendale. Molte delle mie scelte nascono da una costante condivisione con Anna che considero, oltre che compagna di vita anche partner insostituibile della mia vita professionale. Inoltre da più di due anni si è aggiunto al nostro team mio cugino David Contessotto al quale mi lega un’amicizia profonda che va ben oltre il grado di parentela. David si occupa esclusivamente del modello pandabike e il suo lavoro si concentra nel montaggio, nella manutenzione dei prodotti a noleggio sparsi per l’Italia e della consegna degli stessi.

Quando si gestisce un progetto cosi importante, spesso non basta chiudere la porta del negozio per potersi rilassare dopo una giornata di duro lavoro. Riesce a scindere la vita professionale da quella privata?

Non è facile specialmente nel mio caso. Non siamo una grande realtà aziendale dove si possono delegare funzioni e compiti. La Nostra è una gestione quasi famigliare. Ci avvaliamo di collaboratori esterni per quanto riguarda la fabbricazione dei telai delle nostre Bike. Ma per assemblaggio, gestione ordini e consegne, tutto viene svolto da me, David e Anna. Chiusa la porta del negozio e parcheggiato il furgone iniziano inevitabilmente altre riflessioni che ti accompagnano tra le mura di casa. Fatture da pagare, clienti da contattare, crediti da riscuotere sono solo alcuni dei pensieri più comuni. Essere imprenditore di se stessi significa anche questo. Noi vendiamo mezzi operativi su strada e quindi soggetti a possibili problemi derivanti dalla natura del prodotto stesso. Pertanto è indispensabile fornire al cliente una disponibilità costante e puntuale.

Quanto incide l’appoggio della famiglia nella Sua professione?

Per me l’appoggio famigliare è importantissimo. Come dicevo prima ho la fortuna di lavorare con la mia compagna e nei momenti difficili o nelle decisioni importanti il suo contributo mi è indispensabile. Non posso negare che si affrontino sfide quotidiane che pretendono scelte determinate e risolute. Mi piace condividere con Anna le mie preoccupazioni e ascoltare i suoi consigli. Se decido di fare un passo indietro Lei mi spinge a farne due in avanti. Anna è la mia forza motrice, il mio lato positivo, la marcia in più che inserisco nei momenti cupi e di difficoltà. Anche mia figlia Camilla, la più grande, mi affianca in alcune attività. Spesso mi accompagna alle fiere espositive e condivide con me le fatiche di ore di presentazione e pubbliche relazioni.

Lei ha fatto una scelta molto coraggiosa in questi tempi di particolare difficoltà. Da poco ha aperto il suo primo Show Room proprio nel suo quartiere natale: Santa Bona di Treviso. E’ soddisfatto?

Si! Mi ritengo molto soddisfatto. Abbiamo aperto in un momento estremamente delicato sfidando ogni previsione negativa. Possiamo ritenerci fortunati e pienamente ripagati del nostro azzardo. Abbiamo scelto questa location per essere vicini a casa e quindi non dover utilizzare mezzi propri per recarci nel posto di lavoro. Lo spirito che ci contraddistingue e caratterizza tutta la nostra opera si basa sul rispetto dell’ambiente e sulla promozione di una mobilità ecosostenibile. Abbiamo vinto anche un bando promosso dal Comune di Treviso per un finanziamento a fondo perduto di nuove iniziative imprenditoriali a carattere ecologico e di basso impatto ambientale. Penso che ognuno di noi, attraverso piccole scelte personali, possa contribuire alla salvaguardia dell’ambiente, rendendolo migliore e più vivibile per tutti. Cerco di trasmettere questo messaggio anche alle mie figlie e alle tante persone che incontro nella vita quotidiana e professionale.

Ci racconta una Sua giornata tipo?

Guardi non ci sono giornate tipo. I miei impegni si dividono tra incontri con i clienti, consegne dei prodotti, partecipazioni alle fiere, lavoro in ufficio e molte altre attività facili da immaginare. Vivo giornate molto lunghe e dinamiche, a volte anche stancanti e pesanti. Ma affronto gli impegni quotidiani con spirito positivo, perché fortunatamente amo il mio lavoro e le soddisfazioni che spesso mi regala.

Italica realizza interamente i sui prodotti qui in Veneto. Come sceglie fornitori e collaboratori?

Le nostre scelte dipendono sostanzialmente da fattori che noi riteniamo molto importanti: attenzione, professionalità e rispetto ambientale. Abbiamo deciso di avvalersi di collaboratori e fornitori locali riportando la produzione nel nostro territorio. Crediamo nelle capacità dei nostri Maestri Artigiani, nella loro professionalità e nella cultura del lavoro che da sempre contraddistingue il Popolo Veneto. Manteniamo quindi un controllo costante sulla produzione e sulle forniture riuscendo ad intervenire tempestivamente ad ogni richiesta del cliente. Abbiamo deciso di occuparci personalmente del ritiro delle merci: cosa che ci permette di non usufruire di imballaggi e altre protezioni sintetiche. Inoltre queste scelte consentono un significativo risparmio in termini di consumi logistici e quindi di conseguenza una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale. Tutte le nostre valutazioni imprenditoriali si basano su questo principio che mette sempre al centro il nostro ambiente e la sua salvaguardia.

Progetti per il futuro?

Lavoriamo ad un progetto per noi molto importante e che speriamo possa trovare il suo compimento nel più breve tempo possibile. Si tratta di realizzare una Cargo Bike per il trasporto di disabili, economicamente accessibile a tutti. Oggi con l’ausilio di carrozzine possiamo accompagnare i nostri cari solo per distanze relativamente brevi senza l’ausilio di mezzi motorizzati. Vogliamo cercare di cambiare questa situazione e permettere, anche a chi è portatore di disabilità di concedersi quell’attimo di spensieratezza che solo una lunga uscita in bicicletta riesce a regalare. Stiamo studiando la possibilità di ampliare le sedute anteriori per permettere il trasporto in sicurezza del disabile. Sarà un percorso lungo e delicato ma che intendiamo perseguire investendo tutte le nostre energie.

Qual’e’ il segreto del successo di Walter Turniano?

Guardi non c’è una bacchetta magica o un segreto particolare per raggiungere il successo nella propria professione. Ciò che secondo me conta maggiormente è credere in quello che si vuole realizzare ed amarlo profondamente. Essere al servizio del cliente, interpretarne le esigenze e cercare di accontentarlo il più possibile. Non ho mai creduto in investimenti pubblicitari onerosi e mirati. Preferisco investire tempo e denaro in forma diretta: sul campo. Quando lavoravo in Mercedes-Benz ho imparato una massima che ancora conservo nella mia mente: “il cliente contento non parlerà mai di te se non con poche persone. Ma il cliente scontento correrà subito a dirlo a tutto il paese”. Nulla di più vero. Io amo il mio lavoro, amo il sorriso stampato sul volto di un bimbo quando siede su una delle nostre Bike e si immagina alla guida di una moto. Amo l’eccitazione dei nostri amici animali quando vengono trasportati e si godono la brezza del venticello. Amo far parte di un progetto rispettoso dell’ambiente e che può dare il suo piccolo contributo nel rendere più vivibile questo nostro piccolo mondo. Penso che tutto questo sia la mia forza e ciò che mi spinge a continuare con sempre maggiore energia e fiducia.

Cosa si nasconde nel cassetto dei desideri di Walter Turniano?

Guardi in questo momento mi sento particolarmente fortunato sia sotto il profilo professionale che personale. Ringrazio per questo tutti i miei collaboratori, i nostri affezionati clienti, la mia famiglia e tutti coloro che in questi anni hanno creduto in me e nel mio progetto. Se proprio dovessi esprimere un desiderio, vorrei poter realizzare il sogno di ampliare la nostra rete di Retail. Il primo Show Room prende il nome dalla mia città natale: Cargo Bike House Treviso. Mi piacerebbe poter replicare questo format in altre citta Italiane. Dar vita ad un franchising fornendo tutto il necessario per l’allestimento dello Show Room ma mantenendo sempre la produzione nel nostro territorio. Noi, come dicevo, costruiamo le nostre Bike intorno alle esigenze del cliente. Ci capita di ricevere visite da molto lontano per discutere i dettagli della produzione, oppure di dover intraprende lunghi viaggi sempre per lo stesso motivo. Vorrei creare dei punti di incontro dove anche il cliente più lontano può trovare assistenza e supporto durante le scelte preacquisto e post acquisto. Un progetto ambizioso che porterebbe sicuramente vantaggi in termini di vendite al dettaglio ma anche, e soprattutto, in termini di inquinamento ambientale in quanto abbatterebbe drasticamente gli spostamenti che oggi inevitabilmente siamo costretti ad affrontare.

Quale consiglio si sente di poter dare ai giovani che voglio intraprendere una carriera imprenditoriale e professionale come la sua?

Quello che mi sento di poter consigliare è di apprendere il più possibile. Attingete ad ogni fonte di insegnamento senza fretta di arrivare.  Ascoltare, capire, chiedere, partecipare sono elementi essenziali per riempiere il nostro bagaglio culturale e professionale. Io ho avuto la fortuna di maturare diverse esperienze nel mondo del lavoro. Passando da mansioni semplici a compiti più impegnativi. Questo mi ha aiutato nei momenti di difficoltà indirizzandomi nelle scelte più importanti. Passione, cuore, amore e coraggio sono le caratteristiche che dobbiamo cercare dentro di noi per affrontare ogni sfida con il sorriso e con la massima fiducia in noi stessi.

Intervista e stesura di Abiti Luciano.

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